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Giustizia predittiva, una proposta di legge per modificare lo Statuto del contribuente

Il provvedimento, presentato il 5 maggio, prevede l’istituzione di una piattaforma telematica in materia tributaria (PdL n. 3593)

giustizia predittivaL’applicazione della tecnologia alla giustizia in Italia è ancora un tema caldo seppure non più del tutto nuovo. Questo perché, se da un lato l’evoluzione del digitale offre sempre nuove opportunità e prospettive, dall’altro il nostro Paese ha già avuto modo di conoscere nuovi strumenti applicati alla quotidianità dei professionisti del diritto.

L’argomento è diventato centrale soprattutto a partire dal Processo Civile Telematico (PCT), il sistema di servizi informatici che ha consentito di sostituire progressivamente molte operazioni di cancelleria per rispondere all’esigenza di applicare le nuove tecnologie all'organizzazione della giustizia al fine di migliorare l’efficienza di quest’ultima.

Precisamente, il PCT è diventato obbligatorio nei confronti di tutti i procedimenti per decreto ingiuntivo e per i nuovi procedimenti instaurati in primo grado presso i Tribunali e per le parti già costituite il 30 giugno 2014, dal 31 marzo 2015 per le iscrizioni a ruolo dei procedimenti esecutivi mobiliari, immobiliari e presso terzi, e dal 30 giugno 2015 per tutti gli atti delle parti costituite avanti le Corti di Appello.

Nell’ultimo anno, sempre per gli stessi scopi di maggiore efficienza del sistema giustizia, il tema dell’applicazione della tecnologia è tornato in auge nell’ambito delle riforme in materia, ed in particolar modo la c.d. Riforma Cartabia del processo penale, per la quale la Ministra ha aperto anche alla c.d. giustizia predittiva.

Sullo stesso filone si colloca anche una recente proposta di legge presentata il 5 maggio scorso alla Camera, che mira ad estendere l’applicazione delle tecnologie di intelligenza artificiale alla materia tributaria con l’istituzione di una nuova piattaforma telematica.

Sommario

  1. Giustizia predittiva: cos’è e come si applica alla giustizia
  2. Tecnologia e giustizia tributaria: la proposta di legge
  3. Conclusioni

1. Giustizia predittiva: cos’è e come si applica alla giustizia

Con il termine giustizia predittiva si fa riferimento ad una serie di strumenti basati sulle tecnologie di intelligenza artificiale messi a disposizione come supporto alla funzione legale e giurisdizionale. Questi sono in grado di analizzare, in tempi più brevi, grandi quantità di informazioni al fine di prevedere il possibile esito di un giudizio.

Più precisamente, questo tipo di tecnologia si basa in prima battuta su dei database ricchi di dati concernenti pronunce giurisprudenziali, normative e contributi dottrinali. Dopodiché intervengono gli algoritmi, i quali vengono “addestrati” ad analizzare queste informazioni e ad elaborarle alla luce di un determinato caso specifico, con lo scopo di fornire all’utente un probabile esito.

Sul piano concreto, esempi dell’applicazione dell’intelligenza artificiale si trovano soprattutto nei diversi progetti avviati nel nostro Paese, a partire da quello realizzato dal 2019 presso la Scuola Sant’Anna di Pisa ad opera del Lider Lab in collaborazione con il dipartimento di eccellenza EMbeDS. Si tratta, in sostanza, di una piattaforma la cui infrastruttura è in grado di gestire flussi continui di grandi basi di dati e supportare sofisticati modelli di intelligenza artificiale per l'elaborazione e la comprensione del linguaggio giuridico. Questo consentirebbe agli utenti di ricevere indicazioni circa i possibili esiti di un giudizio.

Ebbene, alla luce di ciò si può comprendere meglio come la prospettiva di un’introduzione stabile di questo tipo di tecnologie nel campo della giustizia nasca, come anticipato, dalla volontà di rendere più efficace il sistema giudiziario, ed in particolar modo tramite la garanzia di alcuni principi che governano l’attività giurisdizionale. In primo luogo, infatti, chi sostiene l’utilizzo dell’intelligenza artificiale ritiene che questa possa contribuire al rispetto della ragionevole durata del processo, in quanto la previsione del possibile esito del giudizio consentirebbe di evitare ricorsi alla giustizia quando la sentenza si prospetta sfavorevole per l’interessato; in questo modo, quindi, si alleggerirebbe il carico di lavoro degli uffici e degli organi giudiziari consentendo una maggiore celerità delle procedure. Dall’altro lato, alcuni ritengono che l’utilizzo degli algoritmi garantirebbe il rispetto del principio della certezza del diritto, consentendo alle persone di prevedere le possibili conseguenze delle proprie azioni.

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2. Tecnologia e giustizia tributaria: la proposta di legge

Il percorso riformatore avviato nell’ultimo biennio coinvolgerà anche la giustizia tributaria, per la quale è stato approvato dal Consiglio dei ministri il disegno di legge n. 78 del 17 maggio 2022 su proposta dei Ministri dell’Economia e delle finanze e della Giustizia.

Poco prima dell’approvazione del DDL da parte dell’Esecutivo, il 5 maggio 2022, gli Onorevoli Martinciglio, D'orso, Cancelleri, Cataldi e Villan hanno presentato alla Camera dei Deputati la proposta di legge n. 3593 (testo in calce) finalizzata all’introduzione dell’art. 5-bis nella L. 27 luglio 2000, n. 212 - nota come Statuto dei diritti del contribuente - per l’istituzione di una piattaforma telematica di giustizia predittiva in materia tributaria.

Anche in questo caso, i firmatari richiamano i già menzionati pilastri che fondano una maggiore accelerazione nell’applicazione della tecnologia alla giustizia: la certezza e stabilità delle relazioni giuridiche, la deflazione del contenzioso e il conseguente snellimento dell'attività degli uffici giudiziari grazie al fatto che, in caso di previsione di un esito negativo di una determinata controversia simile alla propria, gli interessati desisterebbero dalla promozione dell'azione giudiziaria e opterebbero per sistemi di risoluzione alternativa (ADR) con immediate e positive ricadute in termini di risparmio economico e temporale per il sistema giudiziario nel suo complesso.

Per quanto concerne la materia tributaria e fiscale, già in occasione dell'audizione del Direttore dell’Agenzia delle Entrate tenutasi lo scorso anno presso la VI Commissione finanze e tesoro del Senato, era stata evidenziata l’importanza deidata base per l’effettuazione dei controlli e il ricorso alle tecnologie dinetwork analysis,machine learningedata visualizationper l'individuazione dei soggetti ad alto rischio di evasione.  Anche per questo, i firmatari della proposta hanno ritenuto che la materia tributaria sia particolarmente adatta all'applicazione della giustizia predittiva.

Con la proposta di legge n. 3593, quindi, l’obiettivo è quello di intervenire sullo Statuto dei diritti del contribuente, ed in particolare sulle regole in tema di informazione del contribuente di cui all'art. 5.

Concretamente, la proposta prevede l'introduzione dell'art. 5-bis, il quale al comma 1 specifica che il Ministero dell'economia e delle finanze sia tenuto a realizzare, nel proprio sitowebistituzionale, una sezione gratuita - divisa per aree tematiche - di analisi predittiva del possibile esito di eventuali controversie giudiziarie concernenti atti impositivi. Su questa piattaforma verrebbero caricate pronunce su una determinata materia, cosicché il contribuente o qualsiasi altro interessato potrà interrogare il portale per conoscere la possibile fondatezza della sua pretesa, prima di attivare un contenzioso.

Si tratterebbe, quindi, di una piattaforma basata su algoritmi, predeterminati e conoscibili, in grado di analizzare raccolte documentali contenenti sentenze, ordinanze, decreti e di incrociare i dati di numerosi casi concreti per pervenire in misura percentuale il possibile esito. In questo caso, come è evidente, l’intelligenza artificiale diventerebbe un ausilio al contribuente, ai professionisti e agli organi deputati alla risoluzione delle controversie tributarie.  

A tal fine, l’art. 5-bis, al comma 2, dovrebbe prevedere anche l’approvazione, con decreto ministeriale, delle specifiche tecniche relative al funzionamento della piattaforma telematica di cui al comma 1, idonee ad assicurare la maggiore accuratezza e precisione possibili nella determinazione, in misura percentuale, del possibile esito di un contenzioso. Il medesimo decreto dovrebbe poi fissare le regole e le modalità per acquisire i provvedimenti giurisdizionali emessi dai competenti organi della giustizia tributaria.

3. Conclusioni

La tecnologia può davvero diventare un aiuto importante per i professionisti del diritto; tuttavia, occorre prendere atto di un aspetto essenziale.

Infatti, deve essere considerato l’aspetto tecnico, poichè la possibilità di predire correttamente un provvedimento giurisdizionale dipende da diversi fattori: la qualità e quantità di informazioni inserite neldata base e la capacità degli algoritmi di elaborarli per fornire una risposta con un certo livello di precisone.

Solo così il ricorso alla giustizia predittiva può consentire di raggiungere un più alto grado di certezza del diritto, di accrescere la qualità delle decisioni, e contribuire alla soluzione dei problemi legati all’intasamento degli uffici giudiziari.

Sotto quest’ultimo aspetto, come specificato dai firmatari della proposta di legge, ad oggi si contano circa 53.000 ricorsi giacenti in Corte di cassazione, di cui addirittura il 40% riguarda la materia tributaria.

Anche alla luce dei problemi da risolvere, quindi, il lavoro che sta alla base di un sistema di algoritmi in grado di fornire i risultati desiderati è molto e complesso, ma è evidente come la giustizia stia prendendo una direzione sempre più digitale, dove però la tecnologia rimane al servizio dell’uomo e non viceversa.

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