Commissione per la Giustizia nel Sud: obiettivo legalità e sicurezza

I compiti sono principalmente 2: individuare best practices adattabili al Mezzogiorno e formulare proposte per migliorare l’efficienza del settore e l’edilizia giudiziaria

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Italia meridionaleIl 14 maggio le Ministre della Giustizia e per il Sud hanno firmato il decreto che istituisce la commissione interministeriale per la giustizia del sud, con la mission di esaminare ed elaborare proposte di intervento sul fronte della giustizia nelle aree geografiche del meridione.

L’intento è quello di implementare l’appeal dei territori del mezzogiorno per gli “investimenti privati nazionali e internazionali”, ragion per cui si è reputato necessario rimodernare la giustizia, superando le carenze, ed importando le best practices che si sono formate in uffici giudiziari di altri territori.

Lo sviluppo delle aree del Mezzogiorno è stato quindi concepito come un detonatore capace di stimolare investimenti per “generare reddito, creare lavoro, invertire il declino demografico e lo spopolamento delle aree interne” e dove il presupposto viene immaginato in un ambiente dove legalità e sicurezza siano sempre garantite.

La Commissione, composta da 15 membri, in maggioranza magistrati, entro il 30 settembre prossimo dovrà trasmettere una relazione, ai due Ministeri di riferimento, sui lavori intrapresi e sulle proposte di intervento in materia di giustizia tributaria.

I compiti della Commissione sono principalmente due. Anzitutto quello di individuare best practices formatesi in uffici giudiziari di altri territori e verificare la loro possibile funzionalità nei distretti del Mezzogiorno. In secondo luogo, ha l’incarico di formulare proposte finalizzate al miglioramento delle condizioni di lavoro degli operatori, al superamento delle carenze relative all’edilizia giudiziaria, e all’applicazione dell’intelligenza artificiale, per supportare il giudice nelle sue funzioni e garantire efficienza dei tempi processuali.

La Commissione opererà tramite web meeting, salva la possibilità di radunarsi in presenza presso il Ministero della Giustizia, qualora sia necessario per sveltire il lavoro. I membri potranno suddividersi in sottocommissioni, ma senza cooptare ulteriori componenti.

Il Presidente, a cadenza mensile, dovrà riferire alle Ministre competenti sull’andamento dei lavori.  Se la complessità dei temi lo richiederà, la Commissione potrà invitare i rappresentanti di Enti che vantano “particolare esperienza nel settore”.

Tramite un separato provvedimento, i Capi di Gabinetto provvederanno alla costituzione di un Comitato scientifico e di una Segreteria organizzativa. Il decreto prevede unicamente rimborsi spese in ipotesi di trasferte, così escludendo indennità e gettoni. E questo aspetto rappresenta uno start virtuoso.

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